sabato 17 gennaio 2009






ESCURSIONE NOTTURNA VERSO MONTE POLLINO (2248 metri slm)
Nella notte tra il 10 e l'11 gennaio 2009, insieme ad altri 20 temerari del Cai di Castrovillari (Club Alpino Italiano), con lampade frontali, ciaspole, ramponi e piccozze, ci siamo dati appuntamento in località Colle dell'Impiso. Verso l'1 di notte, illuminati da una luna capricciosa, che a volte si nascondeva tra le nuvole, abbiamo intrapreso il cammino. L'obiettivo che ci eravamo prefissato era la Serra Dolcedorme, la vetta più alta del Parco del Pollino: 2267 metri slm.  Arrivati in località Piani di Vaquarro, facciamo una prima sosta. 
Butto gli occhi verso il Pollino, a stento ne riconosco la sagoma tra le nuvole che lo avvolgono. Ma andiamo avanti lo stesso decisi, e dopo una breve sosta ci incamminiamo verso Sorgente Spezzavummula e quindi verso i Piani di Gaudolino. L'aria è fredda ma non troppo, ma è molto umida, c'è nevischio e me ne accorgo che minuscoli fiocchi di neve si riflettono alla luce della mia lampada frontale. Le nuvole vanno e vengono, il cielo a tratti si oscura e la luna si nasconde. Siamo arrivati al rifugio di Gaudolino. Decidiamo di fare una sosta. L'umidità ci ha bagnato, accendiamo un caldo fuoco per asciugarci dal sudore e decidere alla luce della fiamma il dà farsi. La nebbia e il forte vento ci fanno scoraggiare (complice anche il buio, il caldo fuoco e la tarda ora).
Esco dal rifugio e osservo il Pollino di fronte a me che dorme silenzioso, ancora non sa che sei temerari (i più esperti) lo avrebbero svegliato per salire ed essere in vetta alle 5,30 del mattino. Noi decidiamo di restare al rifugio, passiamo la notte vicino al fuoco. Ogni tanto esco a fare della legna arrampicandomi sul costone di Serra del Prete. Sono le 6,00 quando decidiamo il dà farsi. Naturalmente il Dolcedorme è saltato, ma non ci diamo per vinti e decidiamo di arrivare a Pollinello almeno. Alle 7,00 è giorno e ci incamminiamo sotto una fitta nevicata (che dura poco per la verità) su per Colle Gaudolino. 
Arrivati a Pollinello, la grinta e la determinatezza di alcuni di noi, che non volevano in nessun modo tornare di nuovo al rifugio, segnano la scelta di non abbandonare.

Immergendoci in un mare di nebbia ci incamminiamo verso Monte Pollino. Siamo solo in 8.
Alle 10,00 siamo sulla vetta. La nebbia è cosi fitta che a stento troviamo la strada, nonostante le orme dei nostri temerari predecessori. Il vento è cosi forte che la mia piccozza, non legata bene allo zaino, vola.
Le condizioni sono proibitive. La mia macchinetta fotografica è ibernata e la stessa fine stava facendo la mia mano destra che per 10 secondi avevo tolto dal guanto per sistemare meglio la piccozza.
 
Abbraccio in vetta tra di noi e poi giù in picchiata verso Pollinello. Alle 12,00 siamo a Gaudolino, ci rifocilliamo un attimo, io tolgo le ciaspole, la neve da Vaquarro in poi è veramente poca. Alle 13,15 siamo di nuovo a Colle dell'Impiso e alle 14,00 al rifugio De Gasperi di Piano Ruggio, dove mangiamo deliziosamente orecchiette al cinghiale e pecorino arrostito, il tutto accompagnato da un ottimo vino rosso prodotto  dal nostro capogruppo Mimmo Pace. La stanchezza è tanta, rientro a casa alle 17,00. 
E' stata una grande fatica, ma credetmi ne è valsa veramente la pena. Alla prossima avventura. 

1 commento:

  1. ciao adalberto... mi sarebbe piaciuto fare l'escursione notturna al pollino. ricambio i saluti e ti metto tra i miei link...

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